Il Ceo Lorenzo Terraneo: «In forte ripresa dopo la pandemia. Ora la produzione non si rivolgerà solo all’automotive ma anche a fashion e arredamento»
La goriziana Miko, produttrice di una microfibra (Dinamica®) realizzata con una parte di poliestere riciclato, chiude il 2022 con 155 milioni di euro di fatturato (+32%), il più alto della storia dell’azienda isontina: «Dopo un periodo di stallo a seguito dello stop industriale dovuto alla pandemia del 2020, gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da un significativo aumento di produzione e, conseguentemente, anche di fatturato. La società sta crescendo e l’obiettivo è quello di affermare il nostro modello di business non solo nel comparto automotive, ma anche espanderci ai settori di fashion, arredamento e concept», sottolinea il Ceo di Miko Lorenzo Terraneo.
Dopo la crisi globale, che ha paralizzato il comparto industriale auto, l’azienda è infatti tornata a regime e nel 2022 -informa una nota-la produzione ha raggiunto quota 4.3 milioni di metri di microfibra venduti (+23%) siglando importanti collaborazioni con le più importanti case automobilistiche mondiali, come Mercedes, gruppo Volkswagen, Hyundai, Kia, e Bmw. Miko è controllata dalla giapponese Asahi Kasei Corporation attraverso Sage Automotive Interiors che ha sede in Carolina del Sud (Stati Uniti). L’azienda oggi conta 164 dipendenti, di cui 35 assunti nel 2022: 29 di queste figure professionali sono state inserite come operai addetti alla produzione e 6 come impiegati in ambito tecnico e amministrativo: «Entro la fine dell’anno sono in previsione altri 3 inserimenti in ruoli di ufficio», avverte Miko.
Il 90% della produzione di microfibra è destinata all’automotive, settore in forte evoluzione alla ricerca di materiali alternativi alla pelle per la realizzazione dei rivestimenti interni di auto: «Le case automobilistiche si stanno impegnando, non solo per ridurre le emissioni inquinanti dei propri veicoli, ma anche per attenuare la propria impronta ambientale». La microfibra di Miko -informa l’azienda-è ottenuta dalla tecnologia sviluppata dal colosso industriale giapponese Asahi Kasei, tinta e rifinita dall’azienda goriziana utilizzando materiale riciclato: «La linea di produzione è orientata dall’economia circolare garantendo standard elevati durante tutto il ciclo produttivo. In parte utilizziamo fibre riciclate da rifiuti che normalmente sarebbero destinati allo smaltimento in discarica o all’incenerimento». Oltre all’automotive nel prossimo triennio Miko punta a potenziare i settori fashion, in particolare nella pelletteria, arredamento e contract, che oggi rappresentano il 10% dell’intero comparto produttivo. Miko ha già all’attivo progetti con case di moda come Re49 che utilizza i materiali di scarto industriali trasformandoli calzature, con la quale ha creato un progetto di economia circolare per la realizzazione -sottolinea la nota di Miko-della collezione RE49 Urban FW24 in cui la microfibra utilizzata proviene dagli scarti di produzione inizialmente destinati agli interni di automobili di alta gamma di case automobilistiche con cui Miko collabora».
Lorenzo Terraneo